Kennedy deve morire

Nel libro, arricchito dai documenti della Cia, dell’Fbi e dei servizi segreti italiani, si sottolinea che i proiettili, “probabilmente inviati in Italia nel 1954” secondo un esperto dell’Fbi, furono reimportati e venduti in Usa nel 1961 dalla stessa ditta che aveva messo sul mercato la pistola che Lee Harvey Oswald, il presunto assassino di Kennedy, impugnava al momento dell’arresto a Dallas. Il testo, che tra l’altro rivela per la prima volta il reclutamento da parte della Cia di cittadini italiani nell’ambito dei piani dell’Agenzia di Langley per uccidere Fidel Castro, ha “un continuo riferimento a documenti inoppugnabili, testimonianze credibili”, scrive nella prefazione Ferdinando Imposimato, giudice istruttore nel caso Moro e altri importanti processi. ‘Kennedy deve morire’ offre poi “una ricostruzione rigorosa, documentata e convincente della separazione netta di Gladio dalla Nato”, aggiunge Imposimato. L’ebook sostanzia con numerosi dettagli inediti le ragioni per le quali e’ improponibile la tesi che Oswald abbia agito da solo, e che Kennedy e’ stato vittima di un complotto che ha coinvolto anche i piani alti della Cia, in particolare di James Jesus Angleton, dominus incontrastato del controspionaggio Usa per quasi trenta anni fino al 1974, quando fu costretto a dimettersi.

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